Storia dell'Amarone
La storia dell’Amarone è relativamente recente: da circa ottanta anni viene prodotto in Valpolicella. La sua nascita sembra sia dovuta ad una svista, ad un errore involontario.
Nel 1936, nella Cantina Sociale Valpolicella, al tempo con sede presso Villa Mosconi ad Arbizzano di Valpolicella, il capocantina Adelino Lucchese, ritrovò una botte di Recioto dimenticata in cantina da tempo. Ne assaggiò il contenuto e, il palato ed il fiuto eccezionali, gli fecero subito capire di trovarsi davanti ad un prodotto eccellente. Il vino aveva continuato a fermentare trasformando tutto lo zucchero in alcol e facendo perderte la dolcezza al vino. Il Recioto si era trasformato in un vino più secco e più alcolico. Quando la botte fu ritrovata e Lucchese ne assaggiò il contenuto esclamò: “Questo non è un Amaro, è un Amarone”. Un’espressione che diventò subito simbolo e nome di questo fantastico vino e che è stata usata immediatamente in etichetta. La sorpresa e la scoperta furono davvero sensazionali. Era nato l’Amarone, un vino che avrebbe cambiato le sorti dell’intera Valpolicella!
Metodo di produzione
Negli anni seguenti la tecnica viene affinata, per ottenere un vino che, nonstante sia prodotto nella stessa zona del Recioto, presenti lo stesso uvaggio e le medesime tecniche di produzione, è un vino molto diverso, un passito secco strutturato e corposo. La prima etichetta e il primo documento di vendita risalgono al 1938., ma l’Amarone fu commercializzato a partire dal 1953 ed ottenne subito un grandissimo successo.
Nel 1968 viene approvato il primo disciplinare e all’Amarone è riconosciuto il DOC (Denominazione di Origine Controllata).
Oggi questo vino è sempre più al centro dell’attenzione di appassionati, intenditori e giornalisti di settore che ne riconoscono e ne apprezzano le grandi peculiarità distintive.
Un vino perfetto deriva però da un uvaggio perfetto. Tutto inizia e parte della coltivazione e dalla vigna. Solo i migliori grappoli devono essere selezionati per dar vita all’Amarone. Se il grappolo è selezionato correttamente, allora le fasi successive di appassimento, fermentazione e affinamento, risultano più facili.Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta e Negrara sono raccolte a mano nel mese di settembre e lasciate appassire naturalmente in apposite cassette di legno fino al momento della pigiatura a gennaiio. L’acqua contenuta negli acini evapora naturalmente lasciando che gli zuccheri si concentrino maggiormente. .
Abbinamenti e degustazione
L’Amarone è un vino che necessita di poche presentazioni. La sua fama lo precede e l’ha reso unico al palato di molti appassionati. Talmente unico che non ha sempre bisogno di abbinamenti specifici per essere degustato al meglio. É infatti ritenuto un vino da meditazione, che anche da solo, da il meglio di sé, grazie ai forti sapori e agli intensi profumi che emana. Per esprimere al meglio le proprie potenzialità è comunque consigliata la decantazione per qualche ora. In questo modo il vino prende aria e si esprime al meglio durante la degustazione.