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Il Pero Misso è una prelibatezza nel panorama della frutticoltura italiana, particolarmente radicata nella regione della Valpantena e nelle zone collinari limitrofe.
Questa varietà autoctona di pera, conosciuta anche come "Pero Nasuto" o "Missaoro", incarna secoli di storia agricola e un legame profondo con il territorio.
Alla raccolta le pere hanno colorazione di fondo verde con sfumature rosse e polpa bianca, leggermente granulosa. Per essere consumato però questo frutto deve prima subire un processo di ammezzimento (come i cachi, le mele cotogne, le giuggiole e altri frutti). I frutti, raccolti acerbi, vengono riposti in un luogo asciutto e buio per circa un mese, fino al raggiungimento della giusta maturazione. In questo modo viene eliminato l'effetto astringente al palato provocato dall’elevato contenuto di tannini che, durante l’ammezzimento, diminuiscono, ed aumentato il contenuto in zuccheri. Dosando temperature e tempi di ammezzimento si possono conservare i frutti anche per quattro mesi, distribuendone nel tempo il consumo. Dopo la sovramaturazione la buccia assume un colore marrone scuro, come la polpa, la quale però rimane consistente.
Ciò che rende il Pero Misso ancora più speciale è il suo legame con le tradizioni locali e la sua importanza culturale nella regione della Valpantena. Per secoli, è stato un punto fermo nella dieta e nella cultura culinaria delle comunità locali, utilizzato in una varietà di ricette tradizionali: ottimi dolci, marmellate, succhi, distillati, sidro.
Nonostante la sua notevole popolarità locale, il Pero Misso ha rischiato l'oblio a causa dei cambiamenti nei gusti alimentari e delle pratiche agricole moderne. Tuttavia, grazie agli sforzi dei produttori locali e all'attenzione del Dipartimento di Agronomia e Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria dell'Università di Padova e dell'Istituto Sperimentale di Frutticultura di Verona, questa varietà di pera è stata preservata e celebrata come un vero tesoro della biodiversità come Presidio Slow Food.
Oggi, il Pero Misso rappresenta non solo un simbolo di identità locale, ma anche un esempio di come la valorizzazione delle varietà autoctone possa contribuire alla conservazione della diversità biologica e alla promozione di pratiche agricole sostenibili.
Chiunque abbia la fortuna di assaggiare il Pero Misso può gustare non solo il suo delizioso sapore, ma anche una porzione di storia e cultura della Valpantena, racchiusa in ogni morso di questa straordinaria pera.
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