L'origine degli gnocchi sbatùi
La semplicità delle origini
Nel dizionario della lingua italiana sono comprese diverse parole che traggono origine da luoghi più o meno specifici del territorio italiano. Così come per 'fiumara' s'intendono i fiumi e i torrenti dell'Italia meridionale, con letti larghi e asciutti tutto l'anno ad eccezione della stagione delle piogge, al nord la parola 'malga' trae origine da quei tipici pascoli delle Alpi italiane orientali e talvolta centrali, nei quali gli animali trascorrono le giornate durante la cosiddetta 'bella stagione', e da quelle caratteristiche strutture in legno adibiti al ricovero del bestiame, deposito degli attrezzi e residenza delle persone che si prendono cura del pascolo.
Anche in Veneto, tra la Valpantena e la Lessinia, 'malga' è un termine comune, talmente usuale che è stato associato ad un piatto tipico regionale e in particolare di questo territorio: gli gnocchi di malga. Il nome tradisce letteralmente la nascita di questo piatto prelibato della tradizione montana del Veneto. La semplicità dei suoi ingredienti deriva dalle materie prime a disposizione dei contadini, costretti a passare parecchio tempo in solitaria e isolati proprio nelle malghe. Come accade per diversi altri piatti tipici del Nord Italia, anche gli gnocchi di malga, pietanza che abbina il fascino della storia del luogo al desiderio moderno di riscoperta dei piatti tipici locali, si distinguono per la povertà di ingredienti e la sua sostanziosità, che permetteva ai contadini di affrontare le lunghe giornate ai pascoli.
...di malga, sbatùi o della Lessina?
Gli gnocchi di malga sono un piatto molto rinomato nel territorio della Valpantena ma il nome potrebbe confondere chi li scopre per la prima volta. La pietanza, soprattutto tra i residenti locali, è comunemente chiamata gnocchi sbatùi.
Il motivo? La farina di grano tenero e l'acqua vengono miscelati e poi mescolati con forza, quasi 'sbattendo' l'impasto che ne deriva. Per questo motivo la denominazione 'gnocchi sbatùi' è divenuta molto popolare. Ma non è finita qui. Nel 2022 il piatto ha assunto un marchio territoriale, Gnocchi della Lessinia, entrando a far parte ufficialmente nell'Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, al termine di un percorso di quasi due anni. Chiamateli di malga, sbatùi o della Lessinia.
La cosa più importante è visitare la Valpantena e provare una delle prelibatezze del territorio.
La ricetta
Ideale per le serate invernali, gli gnocchi di malga si possono realizzare seguendo una ricetta molto semplice.
In riferimento ad un numero di commensali che non superi le quattro unità, occorrono 500g di farina e in egual misura di acqua a 70 gradi, per poter ottenere un composto denso da dividere con l'ausilio di un cucchiaio. L'impasto dev'essere bollito in acqua salata sino a quando gli gnocchi non emergono in superficie, prima di essere scolati. In seguito un passaggio fondamentale: gli gnocchi devono essere completamente cosparsi di burro fuso e con una abbondante spolverata di formaggio grattugiato (il Monte Veronese è l'ingrediente ideale ma può essere sostituito con il più comune Grana). Il burro dev'essere sciolto nella padella, nella quale si versano gli gnocchi per essere saltati il tempo strettamente necessario prima di essere serviti in tavola.