Storia e architettura della Torre del Falasco
Il punto di controllo sulla valle
La Torre del Falasco, situata poco dopo Grezzana, rappresenta uno dei tesori storici più affascinanti della regione. Risalente al XII secolo, questa maestosa torre di origine medievale fu originariamente costruita come una roccaforte difensiva per la famiglia Turrisendi. Nel Seicento divenne rifugio di scagnozzi che esercitavano il proprio dominio sul territorio circostante. Il suo design imponente e le mura di pietra robuste testimoniano la sua funzione strategica, con una caratteristica forma cilindrica fornita di scala in pietra che conduce al suddetto rifugio.
Covo di sgherri
Il nome deriva da Francesco Falasco, un contadino della Valpantena che divenne uomo d’armi al servizio della famiglia Cozza e successivamente condannato e costretto a trovare ristoro tra le rovine di Cologne.
Dopo la morte di Falasco vi trovò rifugio il brigante Paolo Bianchi, denominato proprio ‘Il Falasco’, che pare abbia preso parte alla fase organizzativa del rapimento di Angiolina di Poiano.
La Torre di Falasco venne adibita a nascondiglio per sgherri che venivano assoldati dalle famiglie nobili della zona per cercare di prendere il sopravvento sui territori della Valpantena.
Le grotte accanto alla torre fungevano da ulteriori siti per i briganti che intendevano razziare la valle e permettere alla nobiltà di governare la Valpantena.
Vista da lontano
La Torre del Falasco è immersa in un paesaggio naturale mozzafiato, che la renderebbe una meta perfetta per gli amanti della natura e delle attività all'aria aperta. Tuttavia, attualmente la Torre del Falasco è raggiungibile soltanto da un sentiero che però attraversa delle proprietà private. Attualmente è possibile osservare la torre dalla tangenziale tra Grezzana e Stallavanea, verso la Lessinia.